Lo abbiamo visto raffigurato in una moltitudine di anime e manga, ogni volta il protagonista di turno, gustandolo, si abbandonava a manifestazioni di godimento al limite dell’orgasmo. Croccante fuori, succulento e carico di sapori all’interno, stiamo parlando del pollo Karaage, autentica droga culinaria diventata in breve tempo uno dei comfort food più amati, in particolar modo dalle nuove generazioni.

Dimentica qualsiasi pollo fritto assaggiato fino ad oggi, contro il Karaage non c’è battaglia.

Un Karaage da mangiare con gli occhi

Oggi ti insegnerò come farlo e come ottenere il massimo del gusto, con pochi semplici elementi e un paio di accorgimenti.

La temperatura è importante!

La tecnica di frittura del Karaage richiede due distinte fritture, la prima da effettuarsi tra i 160° C e i 170° C, la seconda, che avviene dopo un paio di minuti di “riposo” dei bocconcini, a 180° C. Per questo motivo l’ideale sarebbe quello di disporre di una friggitrice con controllo della temperatura, o quanto meno di un termometro da cucina. Nel video consiglio una temperatura tra i 160° C e i 180° C per semplicità, ma se seguirai questo semplice suggerimento il tuo Karaage sarà cotto al massimo delle sue potenzialità.

Iniziamo!

Una piccola nota prima di continuare: alcune ricette di pollo Karaage prevedono l’uso dell’uovo come legante, io preferisco non usarlo e mantenerlo il più semplice possibile, con l’impanatura di sola fecola, croccante, direttamente a contatto con la carne del pollo. Trovo che sia più buono, ma se preferisci, potrai aggiungere un uovo terminata la fase di marinatura.

Prepariamo le quantità di ingredienti necessarie per 500 grammi di pollo.

  • 500 gr di pollo
  • 200 gr di fecola di patate (o amido di mais)
  • 30 ml di salsa di soia
  • 10 gr di zenzero grattugiato o sminuzzato finemente
  • 2 spicchi di aglio passati per 30 secondi al microonde alla massima potenza
  • 30 ml di mirin

Per prima cosa approntiamo un piano di lavoro pulito e spazioso.

  1. Una volta preparati gli ingredienti dovremo passare al taglio dei bocconcini. Per questa ricetta ho utilizzato delle sovra cosce di pollo, che sono un ottimo compromesso tra succosità e minore apporto di grasso. Ognuno di questi pezzi è stato tagliato in quattro parti, in modo da ottenere dei pezzi di circa quattro dita di larghezza. Tradizionalmente si utilizza il dorso del pollo, con tutta la pelle, tuttavia, se vuoi rendere più leggera la tua ricetta puoi utilizzare, come ho fatto io, le sovra cosce o le cosce disossate, o anche il petto, che però risulterà un po’ meno succoso.
  2. I pezzi così ottenuti andranno riposti in una ciotola per essere uniti a tutti gli ingredienti salvo la fecola. Incorpora quindi la salsa di soia, lo zenzero, il mirin e l’aglio e mescola con cura, meglio se con le mani, così da massaggiare bene la superficie del pollo. Un piccolo trucco per ottenere il massimo dal profumo dell’aglio, è quello di metterlo per trenta secondi in microonde, così da neutralizzare l’enzima allinasi, responsabile del gusto pungente e della “pesantezza” dell’aglio. Con questo piccolo trucco otterrai invece degli spicchi di aglio leggeri e profumatissimi.

    Per approfondire la scienza dell’aglio ti consiglio l’articolo di Bressanini al seguente link: Lo Scacciavampiri

    Riponi tutto in frigo coprendo con pellicola e lascia agire la marinatura per 30 minuti.

  3. Trascorsi i trenta minuti di marinatura aggiungi i primi due cucchiai di fecola, che serviranno a preparare i bocconcini all’impanatura. Non avere paura di mescolare con le mani, otterrai un risultato migliore. Si consiglia ovviamente l’utilizzo di un guanto.
  4. Ora puoi impanare i bocconcini, avendo prima distribuito la fecola in un contenitore adatto allo scopo. Assicurati di coprire per bene tutti i lati dei bocconcini.
  5. La fase successiva è quella della frittura. Dovrai preparare una pentola con dell’olio sufficiente a coprire i bocconcini. Non è necessario metterne una quantità eccessiva. La temperatura ideale è tra i 160° C e i 180° C. Per la frittura sarebbe l’ideale avere una friggitrice, che permette un controllo più preciso, ma come vedi puoi usare una normale pentola di acciaio, o con fondo antiaderente, a patto che ti munisca di termometro. Un termometro per cotture è indispensabile per ottenere il massimo dalla tua cucina, quindi ti consiglio caldamente di procurartene uno. Ci servirà anche in futuro.
  6. Quando la temperatura è raggiunta aggiungi qualche bocconcino, senza riempire troppo la pentola, in quanto è necessario che vi sia dello spazio tra un bocconcino e l’altro. Cuoci per circa un minuto e mezzo, girando spesso, poi togli e riponi i bocconcini su della carta assorbente o su una griglia. Ripeti il procedimento con tutti i bocconcini.
  7. Tra la prima e la seconda frittura rimuovi i residui aiutandoti con un colino di acciaio. Fai molta attenzione agli schizzi. Una volta fatto puoi procedere alla seconda frittura, vero segreto del Karaage. La doppia frittura permette al pollo di non dover restare immerso per troppo tempo nell’olio, rischiando di bruciarsi e al tempo stesso dona la giusta croccantezza alla panatura.
  8. Tradizionalmente il Karaage si accompagna con della verza tagliata a striscioline. La verza così tagliata ti servirà per comporre un piatto esteticamente gradevole, oltre che buonissimo. La verza viene lasciata così com’è e aiuta a bilanciare nel gusto le fritture.

Dopo la frittura potresti notare delle aree bianche sui bocconcini. Questo è dovuto a come si comporta l’amido ed è perfettamente normale.

 

Puoi gustare i tuoi bocconcini di Karaage con della maionese o inondati di succo di limone e accompagnarli con fettine di daikon marinato.

Detto questo non mi resta che attendere un tuo riscontro quando avrai gustato il Karaage preparato seguendo questa ricetta. Ti aspetto sul mio canale YouTube con un commento!

ChibiCiao da Ojisan!

Il Karaage impiattato e pronto per essere gustato

Lo abbiamo visto raffigurato in una moltitudine di anime e manga, ogni volta il protagonista di turno, gustandolo, si abbandonava a manifestazioni di godimento al limite dell’orgasmo. Croccante fuori, succulento e carico di sapori all’interno, stiamo parlando del pollo Karaage, autentica droga culinaria diventata in breve tempo uno dei comfort food più amati, in particolar modo dalle nuove generazioni.

Dimentica qualsiasi pollo fritto assaggiato fino ad oggi, contro il Karaage non c’è battaglia.

Un Karaage da mangiare con gli occhi

Oggi ti insegnerò come farlo e come ottenere il massimo del gusto, con pochi semplici elementi e un paio di accorgimenti.

La temperatura è importante!

La tecnica di frittura del Karaage richiede due distinte fritture, la prima da effettuarsi tra i 160° C e i 170° C, la seconda, che avviene dopo un paio di minuti di “riposo” dei bocconcini, a 180° C. Per questo motivo l’ideale sarebbe quello di disporre di una friggitrice con controllo della temperatura, o quanto meno di un termometro da cucina. Nel video consiglio una temperatura tra i 160° C e i 180° C per semplicità, ma se seguirai questo semplice suggerimento il tuo Karaage sarà cotto al massimo delle sue potenzialità.

Iniziamo!

Una piccola nota prima di continuare: alcune ricette di pollo Karaage prevedono l’uso dell’uovo come legante, io preferisco non usarlo e mantenerlo il più semplice possibile, con l’impanatura di sola fecola, croccante, direttamente a contatto con la carne del pollo. Trovo che sia più buono, ma se preferisci, potrai aggiungere un uovo terminata la fase di marinatura.

Prepariamo le quantità di ingredienti necessarie per 500 grammi di pollo.

  • 500 gr di pollo
  • 200 gr di fecola di patate (o amido di mais)
  • 30 ml di salsa di soia
  • 10 gr di zenzero grattugiato o sminuzzato finemente
  • 2 spicchi di aglio passati per 30 secondi al microonde alla massima potenza
  • 30 ml di mirin

Per prima cosa approntiamo un piano di lavoro pulito e spazioso.

  1. Una volta preparati gli ingredienti dovremo passare al taglio dei bocconcini. Per questa ricetta ho utilizzato delle sovra cosce di pollo, che sono un ottimo compromesso tra succosità e minore apporto di grasso. Ognuno di questi pezzi è stato tagliato in quattro parti, in modo da ottenere dei pezzi di circa quattro dita di larghezza. Tradizionalmente si utilizza il dorso del pollo, con tutta la pelle, tuttavia, se vuoi rendere più leggera la tua ricetta puoi utilizzare, come ho fatto io, le sovra cosce o le cosce disossate, o anche il petto, che però risulterà un po’ meno succoso.
  2. I pezzi così ottenuti andranno riposti in una ciotola per essere uniti a tutti gli ingredienti salvo la fecola. Incorpora quindi la salsa di soia, lo zenzero, il mirin e l’aglio e mescola con cura, meglio se con le mani, così da massaggiare bene la superficie del pollo. Un piccolo trucco per ottenere il massimo dal profumo dell’aglio, è quello di metterlo per trenta secondi in microonde, così da neutralizzare l’enzima allinasi, responsabile del gusto pungente e della “pesantezza” dell’aglio. Con questo piccolo trucco otterrai invece degli spicchi di aglio leggeri e profumatissimi.

    Per approfondire la scienza dell’aglio ti consiglio l’articolo di Bressanini al seguente link: Lo Scacciavampiri

    Riponi tutto in frigo coprendo con pellicola e lascia agire la marinatura per 30 minuti.

  3. Trascorsi i trenta minuti di marinatura aggiungi i primi due cucchiai di fecola, che serviranno a preparare i bocconcini all’impanatura. Non avere paura di mescolare con le mani, otterrai un risultato migliore. Si consiglia ovviamente l’utilizzo di un guanto.
  4. Ora puoi impanare i bocconcini, avendo prima distribuito la fecola in un contenitore adatto allo scopo. Assicurati di coprire per bene tutti i lati dei bocconcini.
  5. La fase successiva è quella della frittura. Dovrai preparare una pentola con dell’olio sufficiente a coprire i bocconcini. Non è necessario metterne una quantità eccessiva. La temperatura ideale è tra i 160° C e i 180° C. Per la frittura sarebbe l’ideale avere una friggitrice, che permette un controllo più preciso, ma come vedi puoi usare una normale pentola di acciaio, o con fondo antiaderente, a patto che ti munisca di termometro. Un termometro per cotture è indispensabile per ottenere il massimo dalla tua cucina, quindi ti consiglio caldamente di procurartene uno. Ci servirà anche in futuro.
  6. Quando la temperatura è raggiunta aggiungi qualche bocconcino, senza riempire troppo la pentola, in quanto è necessario che vi sia dello spazio tra un bocconcino e l’altro. Cuoci per circa un minuto e mezzo, girando spesso, poi togli e riponi i bocconcini su della carta assorbente o su una griglia. Ripeti il procedimento con tutti i bocconcini.
  7. Tra la prima e la seconda frittura rimuovi i residui aiutandoti con un colino di acciaio. Fai molta attenzione agli schizzi. Una volta fatto puoi procedere alla seconda frittura, vero segreto del Karaage. La doppia frittura permette al pollo di non dover restare immerso per troppo tempo nell’olio, rischiando di bruciarsi e al tempo stesso dona la giusta croccantezza alla panatura.
  8. Tradizionalmente il Karaage si accompagna con della verza tagliata a striscioline. La verza così tagliata ti servirà per comporre un piatto esteticamente gradevole, oltre che buonissimo. La verza viene lasciata così com’è e aiuta a bilanciare nel gusto le fritture.

Dopo la frittura potresti notare delle aree bianche sui bocconcini. Questo è dovuto a come si comporta l’amido ed è perfettamente normale.

 

Puoi gustare i tuoi bocconcini di Karaage con della maionese o inondati di succo di limone e accompagnarli con fettine di daikon marinato.

Detto questo non mi resta che attendere un tuo riscontro quando avrai gustato il Karaage preparato seguendo questa ricetta. Ti aspetto sul mio canale YouTube con un commento!

ChibiCiao da Ojisan!

Il Karaage impiattato e pronto per essere gustato